Possono esistere tante fonti di ispirazione fotografica. A volte le idee scorrono come un fiume e in quel caso il grosso problema è non avere il tempo materiale per poterle mettere in pratica tutte. Altre volte invece il contrario, c’è il piattume più totale e non si riesce a partorire uno straccio di idea. Anzi, più ci si prova e meno si riesce. Come fissare un foglio bianco senza riuscire a scrivere nulla a parte il proprio nome e cognome.
Le mie fonti di ispirazione fotografica.
A questo punto la domanda è: dove trovo delle fonti di ispirazione fotografica? Beh, la prima risposta (e la più semplice) ce l’abbiamo in tasca. Parlo ovviamente dello Smartphone.
Seguo sempre la pagina Instagram di Alessia Glaviano, Senior Photo Editor di Vogue. Alessia è molto attiva su questa piattaforma e ogni giorno ricondivide fotografie di autori più o meno noti. Spesso si tratta di scatti particolari, talvolta un po’ estroversi, ma in ogni caso molto interessanti. Se non altro perché si distaccano molto dal mio modo di fotografare. Che senso avrebbe continuare a seguire autori che fanno le stesse fotografie che fate voi? È giusto osservare il mondo da tanti punti di vista, anche perché così facendo è possibile mescolare gli stili e seguire le influenze di altri ambiti della fotografia.
Questo diciamo è un modo più “virtuale” di trovare fonti di ispirazione fotografica. È sicuramente qualcosa che possiamo fare tutti nella nostra quotidianità, come ad esempio mentre siamo sul treno e stiamo andando al lavoro, o semplicemente la sera prima di andare a dormire.

Esiste poi un aspetto più pratico, dove fisicamente si esce di casa e si visita un luogo o si fa qualche azione che ci porta a riflettere o ad essere in qualche modo ispirati. Ciascuno di noi reagisce diversamente agli stimoli, ma posso dire quelli che sono per me le fonti di ispirazione fotografica, magari da cui prendere spunto.
La prima sicuramente sono le stazioni. Ho sempre avuto un debole per questi luoghi e mi piace frequentarle negli orari di punta, ovvero quando nessuno vorrebbe andarci. Si vedono persone che vanno al lavoro, persone di corsa, persone al telefono, ragazzi che si baciano o vecchi barboni che dormono sulle panchine. Il punto è che in ogni direzione si guardi, c’è vita. E la vita è di per sé ispirazione e fonte di riflessione. Prendermi il mio tempo, sedermi a bere un caffè nel bar della stazione e vedere le persone che di corsa si affrettano verso il lavoro, mi piace. Mi rilassa e per me rappresenta una di quelle fonti di ispirazione fotografica che cerco.
La seconda invece è la corsa. Un parco, una strada, musica di sottofondo nelle orecchie e corro. In quell’oretta spengo il cervello e osservo l’ambiente circostante. Il vecchietto con il nipotino, la signora che porta a spasso dei cani identici a lei, il ragazzo palestrato che tenta di attirare l’attenzione di quella ragazza con gli occhiali che legge un libro, lì seduta sui gradini. È strano quello che succede, perché per un’ora di tempo la mia testa è impegnata ad accumulare input e quando tutto finisce, quando torno a casa e mi faccio una doccia, è quasi come risvegliarsi dopo un lungo sogno. Ti ricordi qualcosa, c’è qualcosa che ti rimane dentro, ma poi pensi “chissà che mi passava per la testa”. Non saprei se è una sensazione solo mia o è qualcosa che capita anche ad altre persone, ma per me è così.
Forse, più che cercare fonti di ispirazione fotografica dovremmo cercare i luoghi e i gesti che risvegliano in noi tali fonti d’ispirazione.

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A presto!
Francesco Cinque
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