Scrivo questo articolo come una sorta di tributo nei confronti di un artista che mi ha letteralmente stregato. Il suo nome è Kazuyoshi Nomachi, un fotografo giapponese appartenente alla classe 1946.
Ammetto (con non poca vergogna) di aver conosciuto questo artista molto tardi. Era il 2015 e in Italia esponevano una delle sue mostre, “Le vie dell’anima”. Era un momento particolare nella mia vita, avevo appena comprato una nuova moto (una splendida Mv Agusta) e avevo iniziato ad uscire con la donna che sarebbe poi diventata mia moglie. A quel tempo però non ero sempre felice, non sapevo che tutti gli eventi della mia vita avrebbero confluito in qualcosa di bello e avevo spesso una sensazione di insoddisfazione.
Faceva caldo, molto caldo, e alla Villa Reale di Monza c’era una mostra fotografica di questo artista che fino a quel momento non conoscevo. Decisi di prendere la nuova moto e di farci una scappata, così da vedere come fosse e di cosa si trattasse.
Il Sig. Kazuyoshi Nomachi ci mise davvero poco a conquistarmi con il suo stile e con la sua perfetta geometria fotografica. Un approccio squisitamente giapponese, l’espressione del bello e spesso del minimalismo, con spazi vuoti messi li a riempire e dar peso a delle immagini che hanno lo scopo di raccontare. E così, inaspettatamente, trasformò quella calda domenica di insoddisfazione in un momento che ancora oggi, ad anni di distanza, ricordo con un sorriso e con piacere. Le sue foto hanno portato una ventata di brezza fresca, di novità, nel panorama degli artisti che seguo e che ammiro.
Non mi credete? Allora guardate questa fotografia che ritrae un ragazzo che attraversa una valle di dune del distretto di Kerzaz, in Algeria (foto scattata nel 1972). Osservate come quello spazio vuoto sembri bilanciare il peso del ragazzo che cammina. Un capolavoro.

Kazuyoshi Nomachi e le vie dell’anima in mostra.
Di Kazuyoshi Nomachi non se ne parla molto in Italia e se non fosse stato per la mostra fotografica “Le Vie dell’Anima”, probabilmente non lo avrei scoperto neanche io. La sua pagina di Wikipedia è molto scarna e su internet non si trovano grandi informazioni. Persino su Amazon è difficile trovare i suoi libri. Uno dei più famosi, che posseggo e che vi consiglio è “Pellegrinaggio“. In questo lavoro vengono ripercorsi i suoi viaggi in giro per il mondo attraverso una serie di fotografie iconiche.

Nella mostra che ho avuto la fortuna di visitare sono stati esposti circa 200 scatti suddivisi in 7 macro sezioni. Ritroverete qualcosa di simile anche nel libro Pellegrinaggio che vi ho appena consigliato, la tematica è “la sacralità del’esistenza nella vita quotidiana”.
Sperare di poter raccontare un’intera carriera di un fotografo in un solo articolo è assurdo, quindi che dire, buona lettura!
Spero che anche voi, come me, avrete modo di apprezzare questi splendidi lavori.
Domo arigato gozaimasu, maestro Kazuyoshi Nomachi!

Questo articolo dedicato a Kazuyoshi Nomachi ti è piaciuto? Fammi sapere cosa ne pensi usando l’area commenti a fondo pagina, mi piacerebbe scambiare con te opinioni e punti di vista!
Inoltre, voglio segnalarti che troverai un sacco di articoli come questo cliccando su questo link.
A presto!
Francesco Cinque
0 Comments