Lo zaino da viaggio

Lo zaino da viaggio. Quale modello scegliere e cosa mettere al proprio interno? Oramai sono tanti anni che viaggio per il mondo ed ogni volta che parto imparo qualcosa sullo zaino. A volte è troppo pesante, altre volte è leggero ma con delle mancanze e altre ancora ci sono cose assolutamente inutili che ingombrano spazio e pesano. Errore dopo errore ho studiato quello che per me è il giusto compromesso nella scelta e composizione dello zaino da viaggio.
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Come molti di voi sapranno sono un fotografo. Per lavoro e per passione.
Necessito di potermi muovere con il mio bagaglio e contemporaneamente avere la macchina fotografica in mano. L’unico modo possibile è quello di affidarsi ad uno zaino.
Il trolley necessita perennemente di una mano sulla maniglia, è difficile da trasportare su superfici sconnesse (sabbia, terra, ghiaia) e soprattutto è più alla portata dei ladri. Supponiamo voi siate in una città e volete fermarvi per effettuare uno scatto: lasciate il trolley, estraete la macchina fotografica, vi concentrate sulla foto e appena avete finito il trolley è scomparso. Lo zaino al contrario, resta sempre sulle vostre spalle.

LE DIMENSIONI CONTANO!
Prima di procedere al capitolo dedicato alla scelta dello zaino da viaggio, voglio ricordare che le dimensioni contano, eccome se contano! In questo caso però piccolo è meglio, infatti un buono zaino da viaggio lo si riconosce dalla scelta qualitativa del contenuto. Nei limiti del possibile è meglio preferire indumenti tecnici: molto più leggeri e trasportabili. Spesso anche più performanti.
Nella fotografia che segue potete vedere una pashmina per ripararsi dal vento ed uno scalda collo tecnico della North Face. Il prezzo delle due è praticamente lo stesso, anzi probabilmente costa meno lo scalda collo.
La differenza è che la pashmina è ingombrante e pesante, lo scalda collo è ripiegabile e tascabile. Provate ad immaginare di applicare questa riduzione di volume e peso ad ogni singolo indumento nel vostro zaino da viaggio. Il risultato finale sarà stupefacente e di fatto non avrete rinunciato a nulla.
Più avanti approfondiremo anche l’utilizzo dei packing cubes, altro alleato fondamentale nel riempire uno zaino da viaggio.
IL GIUSTO ZAINO
Ad essere onesto, adopero due zaini. Uno più grande (circa 60 litri di capienza) ed uno più piccolo (circa 25 litri). Il più grande lo riempio solo per metà, in maniera tale da poter inserire comodamente il piccolo al suo interno. Per gli spostamenti da una città all’altra li adopero in questa configurazione (a matrioska, uno dentro l’altro). Quando però arrivo in una città e devo spostarmi lascio lo zaino da viaggio grande in albergo, in un armadietto a pagamento o una luggage room e mi muovo con il piccolino (a seguire spiegherò cosa inserisco dentro ciascuno di essi).
Entrambi gli zaini sono da trekking, leggeri ma resistenti e con ottime cuciture e fibbie di plastica rinforzata. Una volta partii per il Giappone, avevo acquistato uno zaino da 50 litri da Amazon, era uno dei più votati e recensiti (ed economici). Appena arrivato all’aeroporto del Kansai lo sollevo e il cinghiolo principale si spacca. Era nuovissimo e caricava meno di 20 kg di peso. Da allora ho compreso l’importanza di avere un prodotto qualitativamente buono. Piuttosto spendete di più, eviterete tutta una serie di spiacevoli imprevisti che potrebbero compromettere la buona riuscita di un viaggio.
Attualmente posseggo diversi zaini di differenti capienze, ma le due marche che amo di più sono Ferrino e Salomon.

Un’altra cosa importantissima da valutare è la vestibilità ed il bilanciamento dei carichi. Gli zaini buoni hanno molte regolazioni, si parte dall’altezza dello zaino fino alle fasce di compressione ed i tiranti sulle spalle. Lo zaino da viaggio “giusto” significa una buona ripartizione dei pesi sul vostro corpo ed una buona ripartizione dei pesi significa poter camminare lunghissime distanze senza affaticarsi inutilmente. È altresì importante capire come caricare lo zaino, ma questo lo vedremo più avanti.
Un ultimo punto che mi sento di dover affrontare è che personalmente ho smesso di adoperare zaini fotografici. Esistono decine di produttori che si occupano della creazione di zaini specifici per il corredo fotografico. La maggior parte di questi sono fenomenali, purtroppo però sono ingombranti, pesanti e poco capienti. La protezione per la macchina fotografica significa principalmente un maggiore spessore (interno ed esterno) ed un aumento del volume e dei pesi. Inoltre è come dire a tutti “ehi guardatemi, sono un fotografo”.
La possibilità di incontrare malintenzionati è sempre presente, quindi meglio dare nell’occhio il meno possibile.
Vediamo quindi cosa inserisco in ciascuno zaino da viaggio.
LO ZAINO GRANDE (60LT)
Come ho anticipato nel capitolo precedente, adopero due zaini. Lo zaino da viaggio più grande è destinato ad essere spedito, maltrattato e nel quale ripongo vestiti ed oggettistica di poco conto. In poche parole, se fosse “aperto” in aeroporto o perso non sarebbe un gran dramma.
Che io parta per una settimana o per un mese, la composizione non cambia di una virgola, questo perché il numero di indumenti è lo stesso.
Semplicemente laverò i vestiti durante il viaggio. Supponete che dobbiate partire per 20 giorni, è improbabile portare con se 20 mutande pulite, sarebbe pura follia. Solitamente ne porto 5 e appena posso le lavo e le metto ad asciugare. In paesi occidentali è facile trovare lavanderie a gettoni. Nel giro di due ore è possibile lavare ed asciugare tutti i propri indumenti. Se invece viaggio verso destinazioni meno “confortevoli” porto con me una saponetta di Marsiglia ed uno stendino elastico portatile. Che siate sulla riva di un fiume, in un hotel o semplicemente alla fermata del bus, potete stendere il filo ed appendere gli indumenti ad asciugare. E’ una soluzione un po’ rustica ma funziona. Nella foto precedente avete visto il filo tirato dalla mia motocicletta alla recinzione di un’abitazione. Ho lasciato i miei vestiti ad asciugare e sono andato in spiaggia a fare un bagno. Al mio ritorno erano tutti asciutti. Ovviamente è anche necessario viaggiare con abiti non estremamente costosi, ricordate che dovete mettervi nella condizione di non dispiacervi nel caso qualcosa si dovesse rovinare o dovesse andare perso. Personalmente non mi è mai capitato, ma non si sa mai.
• 5 mutande
• 5 calzini
• 4 t-shirt in cotone
• 2 pantalonI tecnicI (divisibile se andate in un luogo caldo)
• 1 felpa tecnica
• Nastro isolante (per le piccole riparazioni)
• Infradito
• Buste di plastica per gli abiti sporchi
• Una busta per il sottovuoto (ne esistono manuali, senza bisogno di usare l’aspirapolvere. Fondamentali quando partite dall’Italia con una giacca che magari non vi servirà all’arrivo)
• Fazzoletti
• Cavi e carica batterie vari (principalmente per la reflex ed eventuale pc. Quello del telefono lo porto nello zaino piccolo)
• Uno scalda collo tecnico (utile sia se andate in posti freddi, ma anche in luoghi caldi. Spesso l’aereo ha temperature polari)
• Power Bank.
Tutti i vestiti e l’oggettistica viene riposta in sezioni nei packing cubes. Ne ho molti di diverse marche, dimensioni e colori. I migliori sono gli Eagle Creek, ma sono anche i più costosi. Se volete risparmiare qualche euro potete acquistarne cinesi. Vanno bene comunque, anche se la compressione degli abiti non è allo stesso livello.
I packing cubes, per chi non lo sapesse, sono dei rettangolini nei quali si ripongono i vestiti. Ogni rettangolo deve contenere un determinato indumento o categoria di indumenti. Lo scopo è quello di mantenere organizzato lo zaino da viaggio senza nessun abito in giro. Aprendo lo zaino troverete tutti i cubetti ed estrarrete solo quello di cui avete bisogno. Così facendo avrete lo zaino da viaggio in ordine, pulito ed eviterete di impazzire nella ricerca di quella maglietta che non riuscite a trovare. In ultimo, in questo modo potrete gestire i carichi sulla vostra schiena, posizionando i più leggeri sul fondo ed i più pesanti al centro. Nelle due immagini che seguono ho mostrato come una serie di t-shirt risultano estremamente più ordinate quando sono compresse all’interno di un packing cube e come questi cubetti / rettangolini integrano perfettamente lo zaino da viaggio.
LO ZAINO PICCOLO (25LT)
Lo zaino da viaggio piccolo racchiude tutto il mio piccolo mondo di viaggiatore e fotografo.
E’ lo zaino che porto sempre con me e dal quale non mi separo neanche quando vado in bagno.
Al proprio interno ci sono:
• Un porta documenti richiudibile con una zip (passaporto, sim locale, auricolari, documenti e assicurazioni ed il filo del mio iPhone)
• Le mia reflex con due obbiettivi
• Adattatore universale della corrente
• Kit medico ed amuchina
• Pc o tablet (nel caso servisse)
• Un piccolo asciugamani in microfibra
• Spazzolino, dentifricio e filo
• Go pro
• Occhiali da sole
• Un cuscinetto per l’aereo
• Una penna, una matita ed un’agendina per gli appunti
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