Chi ha paura del lupo?
American Wolf-dog
AWD: The American Wolf-dog
Il lungo viaggio del lupo
Premiato dal National Geographic nell’assignment “Animals We Love” e dal progetto “Life Wolfalps”, esposto al MUSE di Trento (Museo della Scienza e della Tecnica).
Che cos'è un AWD
AWD è l’acronimo di “American Wolf-dog” e indica quei cani di origine americana che sono stati ibridati in maniera più o meno diretta con dei lupi. Questa tipologia di animale iene allevata da più di 40 anni, ma non esiste una vera e propria razza. Non essendo una razza ben definita, e caratteristiche comportamentali e fisiche variano molto tra le varie linee di sangue. British Columbian, Mackenzie ed Alaskan Interior, questi le principali tipologie di lupo che vengono ibridate con cani nordici, quali Malamute, Siberian Husky e Pastore tedesco. Gli allevatori americani nel momento della vendita distinguono questi cani in “low, mid ed high content”. Questo valore (più o meno basso) indica la percentuale di sangue lupino dell’esemplare e -verosimilmente- la somiglianza con lupo e il carattere selvatico. Questo valore tuttavia non è verificabile e non è dato sapere quante volte questi esemplari siano stati ibridati con dei lupi. Per questo motivo negli USA la differenziazione avviene prevalentemente su base fenotipica piuttosto che genetica.

Comportamento, morfologia e malattie
Spesso adoperati nelle riprese di film di successo o spot pubblicitari, catturano lo spettatore con il loro aspetto selvaggio e l’enorme fascino dei mastodontici lupi nord americani. Non essendo una razza ben definita tuttavia, il comportamento di questi esemplari è molto vario. Al di fuori del loro territorio alcuni tendono ad essere più socievoli con l’uomo ed altri molto schivi e timorosi, ma mai aggressivi. La sensazione è che questi ibridi siano più adatti alla totale libertà che alla vita domestica. A differenza delle razze di cane lupo più famose in Italia, come il Cane Lupo Cecoslovacco ed il Cane Lupo di Saarloos (razze già schive e testarde di loro), gli American Wolf-dog sono estremamente più difficili da addestrare e guadagnare la fiducia di questi esemplari rappresenta un reale punto di arrivo. Gli AWD sono animali onnivori, ma necessitano di un’alimentazione ad alto contenuto proteico, con pochissimi cereali. Le dimensioni superano di molto le razze lupine più comuni, infatti gli esemplari maschi raggiungono i 55kg di peso e gli 80 cm di altezza al garrese.
Attualmente non sono stati riscontrati casi di malattie comuni come la mielopatia degenerativa, displasia o nanismo. Questo dato porterebbe a pensare che la percentuale di sangue lupino abbia fortificato queste debolezze più comuni in altre specie.
Come vengono introdotti
Attualmente vi sono molte difficoltà nell’introdurre esemplari di AWD in Italia. Gli allevatori americani rilasciano i cuccioli il prima possibile (periodi anche inferiori ai 60 giorni di vita) per agevolare la già difficile socializzazione. In Italia però non è possibile introdurre un esemplare senza antirabbica e questo vaccino va somministrato non prima di 3 mesi e 20 giorni. Gli AWD crescono molto velocemente e a quell’età sarebbero talmente grandi da non poter essere trasportati nelle cabine degli aerei di linea. Per evitare questi problemi vengono acquistati a 2 mesi di vita e trasportati in paesi dell’UE a basso livello di rabbia (come l’Olanda). Una volta arrivati in Europa, l’ultimo tratto viene effettuato in auto, passando per l’Austria. Di fatto gli esemplari di AWD introdotti con questo metodo hanno un chip americano e secondo i documenti rilasciati dagli allevatori risultano come normali meticci.

Inutile allarmismo o reale pericolo?
Il 17 dicembre del 2013 il Corpo Forestale Italiano ha effettuato un blitz sull’intero suolo nazionale per porre sotto sequestro tutti gli esemplari conosciuti di American Wolf-dog. Gli ibridi, posti agli arresti domiciliari, si trovano in gran parte in attesa di un giudizio delle autorità, le quali dovranno decidere se considerare questi esemplari dei cani o dei lupi. Il professore Ettore Randi, genetista dell’Università di Bologna e membro dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) afferma che i test vengono effettuati tramite l’analisi del DNA mitocondriale. Il DNA mitocondriale è un minuscolo filamento che si trova all’interno della cellula e che si occupa della respirazione della cellula stessa, con questo tipo di analisi è possibile identificare senza ragionevole dubbio se il campione preso in esame appartenga ad un lupo, un cane o ad un ibrido; tuttavia è molto difficile (se non impossibile) risalire alla generazione dell’ibrido. La legislazione italiana vieta la detenzione di ibridi fino alla quarta generazione (“F4”) in assenza di prescritte autorizzazioni, poichè considerati specie protetta dalla Convenzione Cites, la convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione.
Non potendo però definire a che generazione “F” appartengano gli AWD, sono attualmente posti sotto sequestro in attesa che venga presa una decisione in merito. Ma quali sono i reali pericoli? Da un lato è possibile trovare il Corpo Forestale dello Stato, dall’altra gli appassionati e proprietari di American Wolf-dog. Ciascuno esprime opinioni e dubbi nei confronti della controparte.
Lo stato teme per l’introduzione di questi animali, sostiene che possano diffondersi a livello randagio e “contaminare” il lupo italiano. Non solo, temono che questi animali possano dimostrarsi aggressivi nei confronti di persone e delle altre specie. I proprietari (unitisi recentemente in un’associazione per la tutela dell’AWD) sostengono si tratti di un inutile allarmismo e se ci si sofferma al mero aspetto estetico non si riuscirà mai a superare questo blocco psicologico. Esattamente come altre razze di cane lupo si tratta di ibridi dal temperamento selvaggio, ma mai aggressivo e mantengono sotto le mastodontiche apparenze estetiche un comportamento proprio di qualunque razza canina. Come ogni razza canina non si può parlare di “potenzialmente aggressivo o pericoloso”, in quanto dipende dall’educazione impartita dal proprietario. In ultimo sostengono di essere in possesso di veri e propri cani, ben oltre la generazione “F4” imposta dalle vigenti leggi. Qualunque sia la realtà, resta di fatto una situazione da risolvere il prima possibile, è eticamente immorale che questi animali debbano essere rinchiusi agli arresti domiciliari, senza poter uscire dalle proprie gabbie. Servono nuovi parametri di riferimento che definiscano una volta e per tutte la legalità o meno di questi esemplari e le regole da seguire per un’importazione tutelata e sicura.